19 maggio 2022

Libro cubo

Per chi si sta chiedendo: "ma che razza di roba è?"  prego leggere  Libro cubo

 La mia amica aveva un ruolo importante nella comunità. Dall'epoca della sua morte, la vita, non so come dire, cominciò a sembrarmi una sventura perchè pensavo a quel che mi aspettava quando fossi cresciuta. Pensavo a tutta la mia infanzia, a tutto il tempo passato. Avevo sempre visto piangere la mamma, molte volte di nascosto, perchè non si faceva vedere quando aveva grossi dolori. Avevo una gran paura della vita, e mi dicevo, come farò quando sarò grande?                                                                Questa amica mi aveva parlato della sua vita. Mi diceva che non si sarebbe mai sposata perchè questo significava avere figli e figli e non sopportava l'idea di veder morire un figlio di fame , di sofferenza o di malattia. Questo mi faceva molto pensare, diventavo matta a furia di pensare e ricordo che pensavo che non potevo andare avanti così, che dovevo diventare una donna adulta, perchè ogni giorno diventavo più grande e ogni giorno avevo più responsabilità. E questo mi faceva paura. A quell'epoca decisi di dire che neanche io mi sarei mai sposata. Era solo per non dover patire tutte le pene che mi sarebbero toccate.                                                                             Mi venivano in mente tutte le volte che avevo visto mia madre sudare e lavorare, e mai si lamentava, ma continuava a lavorare. E spesso non aveva niente. Arrivava un mese e diceva, non abbiamo un centesimo. Tutto ciò mi faceva venire una collera enorme, ma mi dicevo, che si può fare di più nella vita? Non vedevo alcuna via d'uscita perchè non mi toccasse di vivere quel che vivono e che soffrono tutti gli altri.                                                            (Mi chiamo Rigoberta Menchù               - Burgos) 


 


 

10 maggio 2022