16 gennaio 2022

Libro cubo

    Aspettando il 2000.           No, non ho sbagliato, volevo proprio scrivere duemila.  Nel "lontano" 1999 sfogliando un' agenda avuta in regalo, un po' piccola per la mia abitudine allo scrivere ma bellissima per il formato un po' insolito, cercavo il modo per sfruttarla al meglio. Così è nato il "libro cubo....aspettando il 2000" Non era proprio cubo, ma un cubo mi dava l' idea di un sacco di pagine rilegate a formare un contenitore da rigirare fra le mani. Quei fogli sarebbero stati il posto perfetto per riporre un po' di quei pensieri che avevo letto, che mi avevano fatto compagnia e che ogni tanto mi piaceva ritrovare.  Avrei potuto aggiungere anche qualche mia frase. Ecco, gli altri sottolineavano io avrei ricopiato.                                                      Scrivere a mano è un po' pesare le parole, dargli il tempo di essere capite per lasciarci coinvolgere nella narrazione. Così un po' per volta trascrivendo qualche riga dai libri più amati e aggiungendo immagini che ritagliavo dai giornali o recuperavo in giro, l'agenda è diventata un riassunto d'emozioni.                                                        Se piace scrivere è inevitabile amare leggere ed  ora che ho un libro speciale mi piace condividerlo con chi scrive.

Il libro cubo inizia così:                    ........Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi consenta di strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla. Cioè, uno dei fini ultimi è questa cavolo di serenità martoriata. Il ragionamento è così. Non ci vuole un genio. E allora, perchè dovrei sacrificare i momenti si serenità che mi vengono incontro spontaneamente lungo la strada? Perchè dovrei buttarli in un pozzo, se fanno parte anche loro del fine a cui tendere?.......La realtà è che mi trovo costretto  a sacrificare il me diciassettenne felice di oggi pomeriggio a un eventuale me stesso calvo e sovrappeso, cinquantenne soddisfatto, che apre la porta del garage col comando a distanza e dentro c'ha una bella macchina, una moglie che probabilmente gli fa le corna col commercialista e due figli gemelli con i capelli a caschetto identici in tutto ai bambini nazisti della kinders.  Tutti dentro il garage , magari, no. Diciamo più o meno intorno. Cioè circondato. Dunque la domanda è: un orrore di queste proporzioni vale più del sole e del gelato di oggi pomeriggio? Più di qualunque ragazza?                (Jack Frusciante è uscito dal gruppo  .  Brizzi   )

18 commenti:

  1. Per uscire da gruppo ci vuole molta perseveranza. Non è facile farlo.
    Il tuo post è molto bello e originale.
    Ciao Ester.

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    1. Grazie Gus. Felice che ti sia piaciuta l'idea di far leggere il mio libro cubo.
      Buona serata.

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  2. Libro cubo dev'essere davvero speciale. Un piccolo tesoro.
    P.S.
    Bello "jackfrusciante", letto molto volentieri, altri di brizzi non così all'altezza.

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    1. Si, il libro cubo per me è un pezzettino della mia vita.
      Hai ragione su Brizzi, avevo letto anche "Tre ragazzi immaginari" uscito un po' dopo Jack ma non mi aveva entusismato.
      Un saluto e buona serata.

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  3. Sai che anche io per anni ho tenuto dei diari molto simili al tuo libro cubo? Poi non so perchè ma ho completamente perso questa abitudine. Credo, per lo più, che sia accaduto in concomitanza con la scoperta di internet. O forse è stato semplicemente un passaggio obbligato. So solo che mi mancano tanto le mie vecchie agende piene di frasi, disegni, immagini e sogni!

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    1. Anche se ora non hai più le agende avrai per sempre i ricordi, magari un po' più sbiaditi ma sempre belli e non corri il rischio di chiederti: "ma veramente ho potuto scrivere una tale idiozia?"
      Se ti piace il mio libro cubo ogni tanto puoi passare a leggere qualche pagina. Con calma che sono appena all'inizio!

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  4. Io continuo a tenere agende cartacee, con appunti, note e appuntamenti, avvenimenti, risultati, biglietti di cinema e business card di ristoranti, ticket di musei, cene, pranzi, visite.. ogni tanto ne riapro una di vent'anni fa e la mia mia, economicissima ed efficientissima, macchina del tempo si mette in moto.. ;)

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    1. I diari, le agende sono ritagli di vita che se si ha la fortuna di conservare poi diventano storia, la nostra storia. Io ho tutte le mie agende vecchie e come te ancora oggi ne tengo una.
      Il mio libro cubo però non è una storia mia, ma frammenti di storie di tanti autori che ho letto con piacere.

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  5. Anonimo18/1/22

    Eeesterrr! Che bello ritrovare il "libro cubo"... più o meno antesignano dell' "incipit" sui siti come Feltrinelli...una splendida idea oggi come allora, brava!!!
    Nilla

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    1. Grazie Nilla, grazie a te. "Mi hai fatto venire voglia di leggere" così mi dicesti dopo aver letto il libro cubo tanti anni fa. E' nata dal quel ricordo l'idea di farlo conoscere ad altri.

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  6. Un po' come i blog.
    Sereno giorno.

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    1. SI, un po' come i blog che raccolgono citazioni, libri, commenti e tanto altro.
      Buona giornata.

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  7. son diventato calvo e sottopeso :)
    ciao e grazie del sorriso riflessivo

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  8. Invece del libro cubo ho avuto le mie moleskine per anni e anni. Tutte conservate con amore. Ogni tanto le risfoglio e mi commuovo pensando alla "me" di allora. Poi ho cominciato col blog ma non ho mai perso l'abitudine delle agendine su cui fermare i pensieri. La citazione da Jack Frusciante ci sta tutta. Un abbraccio Ros!

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    1. Scrivere è un'abitudine che difficilmente si perde.

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  9. Hai ragione Ester, solo ora che ho letto il tuo post mi sono resa conto di aver fatto molto spesso lo stesso. Ricopiare pezzi di libri o scritti che in questo modo si imprimevano ancora di più nella mia mente. E mi piace farlo ancora oggi. Grazie!

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  10. Grazie a te Pia di aver avuto voglia di leggere un pezzettino del mio libro cubo. Altri ne arriveranno...
    Buona serata.

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