24 marzo 2022

Libro cubo

 Per chi si sta chiedendo: "ma che razza di roba è?"  prego leggere  Libro cubo

Non nel senso di una possibilità di fuga. Dove si può mai fuggire in montagna? E da che cosa poi?  Da se stessi, forse? No, in nessun luogo si è abbandonati a se stessi, alla propria solitudine, paura, limitatezza, come in montagna. Per quanto in alto potessi salire non c'era via di scampo.                                                                                                                             (13 Specchi della mia anima       R. Messner) 


Avevo passato tutta la vita a fare l'ospite- ostaggio, se ci pensavo, non avevo mai controllato un territorio molto più esteso di una stanza. Diciannove anni intrappolato in un tessuto di vite altrui, ritmi e voci e orari e telefonate e ingressi e uscite altrui; l'unica cosa che ero riuscito a fare era stata compensare e compensare, costruire schermi interiori dietro cui ripararmi. Mi ci ero abituato così tanto che in certi momenti mi sembrava di non avere bisogno di niente per vivere, poter resistere a qualunque genere di interferenze. Mi sembrava di essere una specie di piccolo guru di me stesso, in certi momenti; di avere un equilibrio difficile da intaccare. Però adesso riuscivo a vedermi abbastanza bene dal di fuori, rifugiato sul divano in casa Foletti nel mezzo di una foresta del Connecticut coperto di neve a decine di chilometri dal primo centro abitato da gente normale, e non mi sembrava di essere in una grande posizione. Mi sembrava di essere affaticato e vulnerabile, assediato da tutti i lati, minato di incertezza.                                                       (Uto        A. De Carlo)

6 commenti:

  1. Accettarsi e non fuggire.

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  2. io in montagna mi ritrovo.
    Forse fuggo dagli altri per arrivare a me stesso.
    Uto non l'ho letto. Ho amato immensamente "due di due", meno "di noi tre"

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    1. Anch'io amo molto la montagna.
      Fra i libri di De Carlo Uto è quello che ho preferito ma nel mio libro cubo cito anche "due di due" arriverà il momento di sfogliare anche quella pagina.

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  3. Piccolo guru di me stesso, che splendida definizione! Anch'io da giovane ho vissuto alcuni anni in cui mi sentivo così. Poi ho avuto la forza di uscire dal mio egocentrismo, sono andato nel mondo e ho avuto il piacere di viverlo. Oggi, a 50 anni di distanza continuo a scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e di interessante.
    Quanto al libro cubo, l'ho immaginato trasformarsi in un libro palla e l'ho visto rotolare e andare in giro in ogni direzione. Grazie per ciò che condividi.

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  4. Grazie Giorgio. Libro palla mi piace molto e l'idea che rotoli in ogni direzione ancora di più.

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