14 marzo 2023

Testardi

 Diario per un amico.......per sapere come inizia prego leggere  Testardi

Venerdì 30 maggio 2008 
                ...Sappiamo sempre troppo poco ma serve davvero sapere tutto?
                                                              (Lajolo) 
La macchia in testa che hanno trovato durante gli esami di controllo, non ha niente a che fare con la tua infezione, è una cosa che è arrivata dopo dovuta alla cura pesante a cui ti hanno sottoposto, un "effetto collaterale" dei farmaci e questa è la migliore fra le ipotesi che avevano fatto. Stanno cercando di guarire anche questo fungo alla testa, sarà il tempo a dire se la cura è efficace.
Ti ho parlato, abbiamo scherzato con l'infermiera per la merenda che tardava ad arrivare e poi stufo di aspettare hai mangiato una brioche, che ti ha portato A., quasi con foga. Era fame o voglia di recuperare le forze?
Improvvisamente ti sei scoperto ed ho visto il tronco del tuo corpo finire senza la gamba....impressionante. Ma hai idea di quello che ti è successo, di quello che ti hanno fatto? Sai che non sarai mai più come prima?
Non sono riuscita a dire nulla, perdonami, ma cosa avrei potuto dirti? 
Non so che parole usare, non so quanta percezione hai della realtà, non so anzi nessuno di noi sa come comportarsi. I medici hanno detto di averti spiegato la tua condizione e che hai capito. Noi no, noi ancora non abbiamo capito, noi  non sappiamo come affrontare le tue domande ed ogni volta  ci affidiamo al cuore. Scusaci quando ti ricorderai dei nostri silenzi, non vogliamo mentirti e non vogliamo ferirti solo sostenerti con tutto il nostro affetto.
 
Domenica 1 giugno 2008 
              ...E questa ansia mia
                per renderla viva,
                devo decorarla 
                con rossi sorrisi.
                                                              (Garcìa Lorca)
La visita è stata breve. Sei presente, sei lucido, sei in grado di comprenderci e spesso sorridi. 
Quando hai chiesto dei giorni passati abbiamo tentato di dirti delle due settimane buie in rianimazione, di come ti abbiamo visto. Quei giorni non ci sono nella tua mente, tu li hai persi o meglio non eri cosciente e non puoi ricordare. "Giusto" hai detto.  "Ma non ti sei perso niente di bello" ti ho risposto. Hai riso.
Sei stupendo, questa tua voglia di riprendere a vivere spero ti dia tutta la forza necessaria per farti uscire dal quel letto.
Ho guardato le tue ferite, ora si vedono i punti sulla mano, il taglio che ti hanno fatto lungo il braccio destro, la testa fasciata i segni delle flebo, anche tu ti sei guardato il braccio ma non sei sembrato molto preoccupato. Forse sai bene che sarà altro a non darti pace.
Vorrei che tutti noi che ti siamo accanto potessimo prenderci un po' delle tue paure, delle tue sofferenze e lasciarti almeno qualche momento di tregua. 
 Facile per me dirlo, io posso camminare sulle mie gambe.

13 commenti:

  1. Che viaggio pregno di sentimento, il vostro...

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    1. Un viaggio che ci ha aiutato a guardare sempre in avanti.

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  2. Ester Buonasera un racconto toccante che ho vissuto non in modo violento con una amputazione ma un caro amico per un ictus si è trovato in carrozzina a letto nella sua degenza era come descrivervite quando poi mi ha detto dall'ombelico in giù Andrea ho perso tutto le mie visite sempre più frequenti si esaurivano negli argomenti finche non ha preso in mano la Bibbia e gli ho letto di Isacco della sofferenza del padre I silenzi sono stati più preziosi di mille parole

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    1. Molte volte le parole sono vuote, i silenzi abbracci.

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  3. Non è facile da leggere, figurati da vivere. Deve essere stato un dolore atroce per voi tutti...ma quel che più si sente è l'amicizia sincera, l'affetto vero di cui avete circondato il tuo amico e questo non è poco, sono cose che fanno la differenza. Ciao, Ester!

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    1. E' quello che fanno gli amici, condividono la vita anche nei momenti dolorosi perchè sanno quanto sia importante esserci.

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  4. Non ci sono parole adatte, la vita ci riserva spesso tante sofferenze.
    Sereno giorno

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    1. Purtroppo la sofferenza fa parte della vita, non affrontarla da soli credo sia già qualcosa.

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  5. ... mai lasciare solo chi soffre, anche se il soffrire ci spaventa...

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    1. Sono d'accordo, nel dolore nessuno dovrebbe essere solo.

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  6. Ciao Ester era da un bel po' che non passavo per il tuo blog e sto recuperando in questi giorni. Ho appena finito di leggere quest'ultima pagina di diario e, come ti ha scritto anche Caterina, è già doloroso da leggere, non oso immaginare come sia stato averlo vissuto. E che nel dolore nessuno debba rimanere solo mi trovi d'accordissimo. Io ho una soglia di sopportazione del dolore altrui che è davvero bassissima, e questo credo sia colpa della mia proporzionalmente altissima sensibilità. Ho somatizzato queste tue pagine e adesso ho un nodo in gola.
    Un grande abbraccio!

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    1. Certe volte ci si trova in situazioni dolorose che mai avremmo potuto pensare di vivere, eppure c'è sempre qualcosa che ci aiuta a non indietreggiare ad affrontare la sofferenza. Credo sia l'affetto per noi e per gli altri.

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